giovedì 27 ottobre 2011

Shirts!

Buongiorno ragazze! :)
Lo so che è passato un pò di tempo dall'ultimo post, ma con l'università e i mille impegni di tutte e due non abbiamo avuto un secondo libero XD Ma stamattina, fortuna vuole che, dopo aver preso la macchina, come al solito, per andare a lezione sono rimasta letteralmente bloccata nel traffico. Pazzesco! Non mi spostavo neanche di mezzo metro..quindi, consapevole che arrivare alle 9.30 per fare solo un'ora di lezione non aveva senso, ho fatto retrofront e sono tornata a casa; per questo stamattina dopo la mia tazzona di caffè mi sono messa a creare un nuovo post, finalmente :)
Devo dire che quest'anno, ogni volta che mi trovo davanti ad una vetrina i miei occhi cercano e si posano continuamente sulle camicie: camicie bi-color, camicie in seta con fiocco al collo, camicie trasparenti, camicie di jeans e come dimenticare le, oramai diffusissime, camicie da boscaiolo! Una vera ossessione! Ma sono talmente belle che non riesco a non desiderarle tutte ;) sono eleganti, sportive o anche terribilmente sexy ( camicia nera trasparente, in cui c'è un gioco di vedo non vedo di pelle e reggiseno), ce ne sono per tutti i gusti! Ed è per questo che le "star" di oggi sono le camicie!
Ditemi quali sono le vostre preferite! ;)
Baci baci

A.



H&M


Zara


Pull&Bear


Stradivarius

Stradivarius

Zara

Zara

Zara

Zara

Pull&Bear

Pull&Bear

Top Shop

Top Shop

Top Shop

Top Shop

Max&co.

Max&co.

Mango

Mango

giovedì 20 ottobre 2011

"La villa delle identità" un giallo di Paola Pellecchia

Eccoci tornate!
Oggi dedichiamo un post ad una nostra carissima amica, compagna di università da tre anni a questa parte, una scrittrice: Paola.
La nostra amica Paola ha pubblicato lo scorso Dicembre il suo primo libro giallo dal titolo "La villa delle identità": un racconto carico d'adrenalina, scritto con un linguaggio non eccessivamente aulico, adatto ad un pubblico di adulti e ragazzi. La storia di un misterioso omicidio che si consuma in una splendida villa a Los Angeles, un rapporto madre-figlia che sembra logorato da un muro di silenzio ma che pian piano si scopre più forte e unito che mai, una serie di indagini degne delle trame più famose di Agatha Christie.
Insomma siamo orgogliose di avere un'amica scrittrice!
Domenica sera, abbiamo assistito alla presentazione del libro che si è svolta in una sala consiliare della città di Biassono (MB): Paola era emozionatissima e anche noi! Dopo la presentazione (la sala era colma di gente!), siamo rimaste al rinfresco gentilmente offerto dal comune e ne abbiamo approfittato per  fare qualche scatto. Che ne dite?
Un bacio!

K. & A.


Paola







Paola che firma autografi e dediche


Alice, Paola, Io e Laura




Io e Alice

Uno scorcio della sala consiliare
Outfit Alice:
Dress: no brand
Collant: Calzedonia
Shoes: Bagatt

Outfit Caterina:
Dress: Tally Weil
Collant: Primark
Shoes: no brand

domenica 16 ottobre 2011

Versace for.... H&M!

Finalmente è stato svelato quale brand dell'haute couture collaborerà con il colosso della moda Low Cost, H&M...  ebbene si la stilista Donatella Versace.
La notizia ha già fatto il giro del mondo e ovviamente anche noi, nel nostro piccolo, ci sentiamo in dovere di citarla e riportarla nel nostro blog.
Dopo il glamour di Jimmy Choo, la trasgressione di Cavalli e lo charme di Lanvin, tocca ad un altro brand italiano dimostrare ancora una volta di essere all'altezza.
La maison Versace ha creato ben due collezioni per H&M e sappiamo anche già quale sarà la data in cui i capi potranno essere acquistabili in qualunque store: 17 Novembre. Insomma non manca molto!
A quanto sembra la collezione richiamerà lo stile e lo spirito Rock e Glam tipico della maison Versace: borchie, pelle, black ma anche colore e stampe e fantasie, che da sempre hanno caratterizzato il brand.

Insomma non ci resta che attendere questa fatidica data e poi correre all'assalto degli Store!

E voi...avete mai acquistato qualcosa della Capsule Collection di H&M?

Buona domenica a tutti!

K.

La coda davanti ad uno store per la presentazione della collezione Cavalli for H&M







Backstage Versace



venerdì 7 ottobre 2011

Faq !!! Ask us all what you want!



Grazie al consiglio di Sarah, una nostra affezionata lettrice, abbiamo pensato di fare un post molto semplice dove potete chiederci tutto ciò che preferite: curiosità, domande, consigli e tutto quello che vi passa per la testa o che non avete mai osato chiedere! Siamo qui per voi! ;) Un bacio a presto!

K. & A.

Kate's Outfit:
Dress: buy in Camden Town
Nails: Kiko n^ 320

Alice's Outfit:
Dress: buy in Camden Town
Scarf: H&M

giovedì 6 ottobre 2011

Addio Steve!

Non voglio aggiungere parole inappropriate, credo che tutto quello che ci sia da sapere su un uomo che si è fatto da solo e ha vissuto la sua vita intensamente sia qui, nel discorso fatto all'Università di Stanford il 12 Giugno 2005: diventato una Bibbia di vita....

A.


"Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me. Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie. La prima storia parla di unire i puntini. Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie. Solo quando vidi la luce questi decisero all'ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista d'attesa, vennero chiamati nel mezzo della notte da una voce che chiedeva: "Abbiamo un bambino indesiderato, lo volete?" Essi dissero: "Certo". Mia madre biologica scoprì in seguito che mia madre non si era mai laureata a che mio padre non aveva neanche il diploma di scuola superiore. Rifiutò di firmare i documenti per l'adozione. Accettò, riluttante, solo qualche mese dopo quando i miei genitori promisero che un giorno sarei andato all'università. 17 anni dopo andai all'università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta. Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l'utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l'università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un'intera vita di lavoro. Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti. Non era per niente romantico. Non avevo una stanza al dormitorio, così dormivo sul pavimento in stanze di amici. Restituivo i vuoti di cocacola per i 5 centesimi di deposito, ci compravo da mangiare, e mi facevo più di 10 kilometri a piedi attraverso la città, ogni domenica notte, per avere un pasto a settimana al tempio Hare Krishna. Che bello. Tutto quello in cui inciampai semplicemente seguendo la mia curiosità ed il mio intuito si rivelarono in seguito di valore inestimabile. Per esempio: il Reed College all'epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia. Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l'importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare. Niente di tutto ciò aveva la benchè mnima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti. Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzat. Ma la realizzazione era estremamenta chiara, guardardando alle spalle, dieci anni dopo. Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato. Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita La seconda storia parla d'amore e di perdita. Sono stato fortunato - ho scoperto quello che amavo fare molto presto. Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent'anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati. Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni. E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dalla compagnia che hai fondato? Beh, non appena la Apple si espanse assumemmo qualcuno che pensavo fosse molto capace nel gestire l'aziende con me, e per il primo anno le cose andarono bene. Ma la nostra visione del futuro cominciò a divergere e alla fine decidemmo di rompere. Quando ci fu la rottura i nostri dirigenti decisero di stare dalla sua parte. Così, a trent'anni, ero fuori. E molto pubblicamente. Il centro della mia vita da adulto era completamente andato, sparito, è stato devastante. Non ho saputo che pesci pigliare per un po' di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa. Incontrai David Packard e Bob Noyce per cercare di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu un fallimento pubblico, pensai addirittura di andarmene. Ma qualcosa, lentamente, si faceva luce in me. Amavo ancora quello che avevo realizzato. L'inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare. All'epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall'illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un'altra di nome Pixar, a mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia. Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E' stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede. Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E' questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l'avrete trovato. Non fermatevi. La terza storia parla di morte. Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: "se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, prima o poi lo sarà veramente". Rimasi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto: "se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta fosse "No" per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa. Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l'orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è nessun motivo per non seguire il vostro cuore. Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un'aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio. Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene. E' stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale: Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l'unica, migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità. Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era un'incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni '60, prima dei computer ed il desktop publishing, quidi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose. Stewart ed il suo gruppo pubblicaro molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all'ultima edizione. Eravamo a metà degli anni '70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell'ultimo numero c'erà la foto di una strada di campagna all'alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l'autostop se voste così avventurosi. Sotto c'erano queste parole "Siate affamati, 
siate folli
". Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle. Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi. Siate affamati. Siate folli. "  ( Steve Jobs)





martedì 4 ottobre 2011

"Mind the gaap, pleasee!!"

Avventurosa. Questo è l'aggettivo che userei per descrivere il nostro breve soggiorno nella capitale del trash, del "vivi e lascia vivere", del tempo inprevedibile e del tè delle cinque: Londra!
Sono stati tre giorni pieni e frenetici, nei quali ci è capitato di tutto,avete presente quando c'è quel periodo dell'anno in cui ve ne succedono di tutti i colori?? Ecco a noi quel particolare momento si è concentrato in soli tre giorni, vi lascio immaginare XD Però a parte i letti con le molle che ti  solcano la schiena, i tendini infiammati e nervosismi di prassi, ci siamo divertite e abbiamo soprattutto shoppingato, che è quello che ci riesce meglio! :)
Siamo passate dalla via turistica per eccellenza, Oxford Street, con capatina da Primemark ( F-A-V-O-L-O-S-O), alle strade più chic e glamour dei grandi magazzini Harrods, per finire nel luogo più trash, più strano, più vintage e più meravigliosamente affascinante di Londra: Camdentown! Qui ci siamo divertite a salire e scendere per le stradine costeggiate da infinite bancarelle-negozietti, immerse in un'atmosfera extra-temporale: un viaggio che ti porta dagli anni '30 con le bombette alla Charlie Chaplin, fino al periodo dei figli dei fiori con gonne lunghe a fiori, per essere catapultati nel moderno-malinconico con abbigliamenti metal e un pò kich! Per non parlare degli immensi parchi come Green Park e Hyde Park, dove una pennichella è d'obbligo e i fantastici caffè americani di Starbucks, con il mega cookies, per colazione. E non si possono tralasciare le innumerevoli situazioni imbarazzanti, in cui cerchi disperatamente di comunicare in un inglese discreto, osservando la faccia interrogativa del povero malcapitato a cui hai chiesto informazioni.
Insomma, è stata una vacanza indimenticabile! Ed ora godetevi le foto ;)
Kisses

A.& K.







friends




















Green Park






















Covent Garden






















Camdentown























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